Baselice: Aperto il museo Civico e Paleontologico del Fortore. L'archeoclub ne svela i segreti

Baselice - Archeoclub d'Italia sede di Baselice

5 settembre 2012 - Eventi

Il 5 settembre scorso, in occasione dei festeggiamenti dedicati alla Madonna delle Grazie, è stato aperto a Baselice il Museo Civico e Paleontologico del Fortore. L’apertura del museo non ha avuto ancora una vera inaugurazione in quanto devono essere completati gli allestimenti delle varie sezioni espositive, per cui vi è stata se così si può dire, un’apertura in anteprima proprio in occasione delle feste settembrine.

L’Amministrazione Comunale di Baselice, nella seduta del 19 aprile 2012, ha deliberato l’istituzione del Museo Civico e Paleontologico attuando quello che da tempo aveva richiesto la locale Associazione Archeoclub di Baselice che indicava quale sede naturale del museo, lo storico “Palazzo Lembo”.
Il Comune di Baselice avvalendosi della collaborazione dell’Associazione Archeoclub che ha messo a disposizione i reperti posseduti, ha allestito quattro sezioni espositive: Paleontologica e mineralogica; “testimonianze della civiltà contadina”; la sezione della donazione Mascia; e “Il Mondo di Bern”, dedicata ad un giovane artista locale. Si resta in attesa del completamento dei locali posti al primo piano dove potrà essere collocata la sezione archeologica e la notevole quantità di foto d’epoca, riferite a Baselice e al suo territorio di fine ottocento e inizio novecento che l’Archeoclub custodisce.
Il percorso di visita si articola al piano terra di Palazzo Lembo, dal suggestivo androne d’ingresso con piccolo cortile interno, che funge da grosso disimpegno si accede alle sale espositive, si entra sulla destra nella prima sala dedicata alla “Donazione Mascia”. In essa sono esposti una serie di quadri realizzati dal compianto Professore Antonio (conosciuto come Tonino) Mascia, in arte “Janio”, nato a Baselice e per lavoro vissuto tra Napoli e Roma, pittore autodidatta che in vita non amava mettersi in mostra, ma che aveva ricevuto molti riconoscimenti per le sue opere pittoriche di notevole pregio artistico.
Nella stessa sala, oltre ai quadri sono esposti una raccolta di reperti artistici e archeologici di notevole interesse, facenti parte della stessa donazione pervenuta all’Associazione Archeoclub ad opera di Vita Mascia, sorella del compianto professore, il quale amante di ogni forma d’arte, le aveva collezionato durante la sua vita. 
Nella seconda e terza sala, si può visitare la Sezione Paleontologica, dove sono state allestite le vetrine che contengono i reperti fossili, i minerali e le rocce. In questi ambienti si può fare un autentico tuffo nel passato, viaggiando all’indietro nel tempo, fino ad incontrare i famosi “clypeaster”, specie più nota di riccio di mare vissuto 15 milioni di anni fa (conosciuta impropriamente in loco come stella marina); denti di squalo, pecten, ostreadi ecc. quando nell’attuale area geografica della valle del Fortore, vi era un mare calmo e tranquillo dal clima tropicale, dove vivevano migliaia di specie di organismi marini.
Dalla sezione Paleontologica si accede, a sinistra dell’androne, in altri locali: nella prima sala vi è la sezione dedicata alle testimonianze della civiltà contadina con reperti raccolti dai soci dell’Archeolcub e che fino ad ora, ammucchiati nei depositi erano diventati un po’ logori e fatiscenti. Ma grazie ad un breve corso sulle tecniche di recupero e di restauro di reperti lignei e metallici, tenuto nel mese di luglio nello stesso Palazzo Lembo da funzionari della Soprintendenza di Caserta, alcuni giovani volontari hanno completato il recupero e il consolidamento degli strumenti che solo così hanno potuto trovare una rapida collocazione espositiva.
Nella sala successiva, si incontra la Sezione dedicata al “Mondo di Bern”, ove sono state esposte tutta una serie di caratteristici oggetti, realizzati dall’artista Bernardo Iuliano, in arte “Bern”, noto già per la sua produzione letteraria del genere noir-gotico. Ma il Mondo di Bern non è solo questo, sono anche le tele dipinte, la cera lavorata in ogni forma, dalle candele alle immaginette della madonna e così via, nonché oggetti dalle forme e dai materiali più vari. 
L’allestimento delle sale espositive di Palazzo Lembo è stato possibile grazie al grosso impegno di Michele Caserio, coordinatore generale per il Comune di Baselice, e degli altri componenti dell’Associazione Archeoclub: Virgilio Antonio, Costantino Maddalena, Leonardo Iampietro e Gerardo Marucci.
“Un grazie per la collaborazione – scrive l’associazione - va anche ai Signori: Lenardo Paolozza, Lucio Marucci, Antonio Genovese, Nicola Bibbò, Adriano Paolozza, Massimo Mascia e Antonio Parisi”.
Hanno dato il loro patrocinio all’iniziativa: la Regione Campania, La Soprintendenza per i Beni Archeologici di Salerno, Avellino, Benevento e Caserta e la Soprintendenza per i Beni Ambientali, Architettonici, per il Paesaggio, Storici, Artistici ed Etnoantropologici di Caserta e Benevento.
In questo periodo di fase organizzativa, il Museo può essere visitato ogni fine settimana (sabato e domenica) oppure per appuntamento contattando il Comune di Baselice.